PSICOLOGA – EMI THERAPIST

Non verrà nessuno (a salvarti): se non te stesso

Inizio l’articolo con questa insolita e forte affermazione:


“Non verrà nessuno” (N. Branden, I sei pilastri dell’autostima)

per introdurre una tematica a me molto cara, quella dell’autostima e l’importanza del concetto di responsabilità per un’autostima adeguata.

L’affermazione sopra riportata, può sembrare molto dura, ma in realtà nasconde una grande verità e una presa di consapevolezza che tutti dovremmo raggiungere, cioè la consapevolezza che a un certo punto della nostra vita dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e non aspettare l’arrivo un ipotetico “salvatore”, che il più delle volte non arriverà mai.

“Dobbiamo salvarci da soli, nessun’altro può farlo se non noi stessi”

E’ lecito che in certe fasi particolarmente difficili della vita accada di avvertire il bisogno di appoggiarsi a qualcuno o di credere che nel peggiore dei casi qualcuno ci solleverà dal nostro baratro. Questa cosa è il più delle volte un’illusione, che da una parte ci permette di non essere pessimisti, ma dall’altra parte ci deresponsabilizza e ci blocca.

Chi dovrebbe arrivare a salvarci?

La fantasia potrebbe essere di pensare o pretendere, addirittura, che arrivi un padre, un parente o un amico a salvarci da una situazione difficile, ma questo pensiero è un po’ immaturo e indice di una scarsa autostima.

Se non siamo noi a prendere in mano le redini del nostro destino e portiamo avanti delle azioni per realizzare i nostri obiettivi, perchè qualcuno dovrebbe sostituirsi a noi? Cosa impareremmo se non agissimo in prima persona?

Rinforzeremmo soltanto il nostro senso di inefficacia e di fallimento e di conseguenza confermeremo a noi stessi che non valiamo.

“Rendermi responsabile della mia felicità mi dà un grande potere, vuol dire che la mia vita è nelle mie mani”

Un punto importante è quello dell’assunzione di responsabilità rispetto alle proprie azioni, nel bene e nel male.

Quando ci troviamo in un momento storto o un nostro progetto non sta andando come desideravamo, proviamo a chiederci qual è il nostro concetto di responsabilità e quanto ci sentiamo (in percentuale) responsabili di quello che sta accadendo, proviamo poi a pensare cosa succederebbe se aumentassi (sempre in percentuale) il mio senso di responsabilità rispetto a quella data cosa.

Questa piccola riflessione può aiutarci ad aumentare la consapevolezza circa noi stessi, le nostre possibilità, aumentare la nostra efficacia e di conseguenza la nostra autostima.

La responsabilità va praticata dopo giorno..e mettiamoci bene in mente che nessuno verrà a salvarci…al massimo, se chiediamo un aiuto esterno quella persona (professionista o meno) può farci notare proprio che se non sono io a fare qualcosa, non succederà niente.

Questo non vuol dire che tutto dipenda da noi, ma per quel che rientra nelle nostre possibilità, possiamo essere noi a farlo.

Ovviamente l’incapacità di prendersi le proprie responsabilità e di portare avanti un obiettivo, può celare un blocco, una questione irrisolta da indagare con attenzione con il supporto di un professionista.



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