PSICOLOGA – EMI THERAPIST

I rischi del Sostituirsi/Essere Sostituiti

Perché oggi voglio affrontare questo argomento? Perché il sostituirsi a qualcuno o l’essere sostituiti da qualcuno può creare tantissimi problemi psicologici.

Vediamone alcuni.

Parto dalla sostituzione meno dannosa di tutte:

  • Sostituirsi a qualcuno che si trova in difficoltà e ci ha chiesto aiuto o a cui offriamo il nostro aiuto perchè ne intuiamo la difficoltà. Questa è una situazione tipica che ci capiterà molto spesso, un parente o amic* o collega ci chiede esplicitamente di sostituirl* in una determinata cosa ( ritirare i figli da scuola, riunione, ecc) o siamo noi stessi a proporci, senza venir meno ai nostri impegni.

Passiamo alle sostituzioni certamente più pericolose:

  • Genitore che sostituisce al partner un/a figlio/a, incastrandol*, in maniera più o meno cosciente, nel ruolo del partner. Questa situazione può verificarsi in caso di morte o malattia di uno dei due genitori, separazione oppure all’interno di famiglie “apparentemente normali”, dando luogo a conseguenze gravi per il soggetto che si trova ad essere investito di un ruolo e responsabilità che non dovrebbero essere sue.
  • Accudimento invertito: il figlio/a si trova ad accudire e a supportare il genitore, dal punto di vista psicologico, emotivo e/o fisico in caso di malattie invalidanti. Qui è evidente la sostituzione di ruoli. La persona che cresce in un ambiente familiare di questi tipo spesso non è in grado di riconoscere di propri bisogni e di metterli al primo posto, quando lo fa prova sensi di colpa.
  • Sostituirsi alle scelte dell’altro, che sia un figlio/a, partner, etc. Questa persona crescerà molto insicura e troverà difficoltà o incapacità nel fare delle scelte di vita, anche le più semplici; spesso non sa neanche quale siano i suoi desideri perchè qualcun altro ha sempre scelto al posto suo.
  • “Genitore spazzaneve”: il genitore si sostituisce in tutto alle scelte del figli* anticipandone le mosse o spazzando via ogni possibile difficoltà dal suo cammino. Il “fine” è quello di preservare la prole dal fallimento, ma produce su di esso: incapacità di scelta e, di conseguenza, di gestire le eventuali emozioni negative.

Ecco alcune conseguenze:

  • Fatica o incapacità a staccarsi dal nucleo familiare (Es: “Non posso lasciare da sola mia madre..ha bisogno di me”) quindi nel processo di separazione e individuazione.
  • Incapacità di riconoscere i propri desideri o bisogni e dargli una priorità
  • Incapacità di compiere scelte autonome
  • Difficoltà nel comprendere e gestire le proprie emozioni
  • Scarsa o bassa autostima

Sin da piccoli i genitori è giusto che insegnino ai figli la libertà di scelta, pur standogli accanto e che, a un certo punto, li lascino “volare via” verso una vita autonoma e senza catene.

Per info o per prenotare un colloquio:

tiziana.montalbano@hotmail.it

375 547 1484 (anche whatsapp)

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