Oggi, giornata successiva a quella donna, che, per par condicio (anche se non condivido che si festeggi la commemorazione di un lutto) dovrebbe essere dedicata all’uomo! Ironia a parte, oggi mi piacerebbe fare una riflessione sui “ruoli di genere” e sulla possibilità di sradicarli in favore di una società migliore.
Mi pongo queste domande:
Come vorrei che venisse considerata una donna?
Come vorrei che venisse trattata una donna?
Sono una donna e per me è un po’ difficile immedesimarsi nella mente di un uomo, ma posso certamente immedesimarmi nelle mente di altre donne come me.
Nel mondo che vorrei, non ci dovrebbero essere discriminazioni di genere; vorrei che gli uomini si battessero per primi perchè ci possa essere l’equità di trattamento nel mondo del lavoro (incarichi, salario, etc.). Mi piacerebbe che sparissero, ad esempio, gli annunci di lavoro con il titolo “cercarsi segretariA” o frasi del tipo “si richiede: bella presenza..inviare cv e allegare foto a figura intera”…Mi piacerebbe anche non sentire alcune affermazioni del tipo”questo è un lavoro manuale, una donna non è in grado di farlo..”oppure al contrario.
Nel mondo che vorrei mi piacerebbe che molte donne non si sentissero costrette ad abbandonare la carriera per la famiglia , perchè è “l’unica” a DOVERLO fare. Sono meccanismi inconsci, ormai e ancora strutturati in moltissime donne, frutto di un’educazione di genere classica che ha generato immagini stereotipate, femminili come maschili (es: donna=mamma/donna di casa; uomo=colui che porta il pane a casa/uomo/aggiusta-tutto). Mi piacerebbe sentir dire che un uomo ha rinunciato al suo lavoro (premesso che nessuno dovrebbe trovarsi in una situazione del genere) o che ha dovuto ridurre l’orario lavorativo per crescere i suoi figli.
Perchè solo la donna ha il DOVERE di rinunciare ai suoi sogni, a seguire le sue aspirazioni ? chi lo ha deciso?
Vorrei che fossero anche gli uomini a prendere l’iniziativa in cose di questo tipo, senza farselo suggerire da nessuno.
Gli uomini e le donne non sono uguali, sono biologicamente diversi, l’uno non deve uniformarsi al modo di pensare o di essere dell’altro. Ma ognuno dovrebbe poter essere, cioè scegliere di essere chi vuole, fuori dai condizionamenti sociali e familiari.
Purtroppo, molto spesso, sono le stesse donne a giudicare altre donne perchè “non linea” con un “tipico comportamento femminile” (“quella lì è una cattiva madre..pensa solo alla carriera”).
Nel mondo che vorrei, tutti dovremmo impegnarci nell’educare al rispetto per l’altro. Vorrei che le mamme crescessero le loro bambine insegnando loro a badare a se stesse e ad essere felici indipendentemente da uomo e a farsi rispettare, vorrei che i bambini crescessero anche loro indipendenti, rispettosi verso di sè e il genere opposto e che venissero educati al riconoscimento e all’accettazione di ogni emozione (anche i maschi possono piangere!).
Possiamo farlo come genitori, come zii, come scuola, azienda o altro, ma facciamolo.
Se vogliamo un mondo diverso, dobbiamo iniziare noi per primi ad indossare lenti diverse.
Infine, nel futuro, vorrei non sentire più parlare di “femminicio”, “stalking”, etc.
Vorrei che ognuno di noi abbia gli strumenti per poter scegliere cosa fare della propria vita.
Abbiamo ancora tanta strada a fare, ma se ognuno di noi, uomo o donna che sia, si interroga sul futuro dei propri figli e delle nuove generazioni e si impegna a lanciare il suo piccolo seme di RISPETTO, forse domani avremo un mondo migliore.
Avrei il piacere se qualcuno mi raccontasse la sua esperienza come uomo o come donna e che cosa è riuscito a fare o a cambiare nel proprio piccolo, o le difficoltà riscontrate in una determinata situazione proprio a causa di stereotipi di genere.
Scrivetemi: Dott.ssa Tiziana Montalbano
tiziana.montalbano@hotmail.it
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