C’è chi è ha già fatto le sue vacanze estive e chi ancora deve progettarle.
Ma cosa ci spinge a partire?
Sono tanti gli aspetti di personalità che entrano in gioco in un viaggio.
Innanzitutto bisogna distinguere il turista dal viaggiatore. Il turista si accontenta di soddisfare i propri bisogni primari, il viaggiatore, invece vuole nutrire anche l’intelletto.
La psicologia del viaggiatore è caratterizzata da alcuni tratti di personalità: è irrequieto, cerca la libertà e vive il viaggio come sua massima espressione, non disdegna la solitudine, ama la frugalità e il bagaglio leggero.
Un’altra caratterista del viaggiatore è la scoperta dell’altro per scoprire se stessi. Questo spinge le persone a viaggiare per divertimento, a lasciare la propria casa e le proprie sicurezze, seppure per breve tempo, per conoscere luoghi e popoli esotici.
I più grandi viaggiatori sono i cosiddetti sensation seeker: i cercatori di sensazioni. La psicologia di questi viaggiatori è quella di persone estremamente curiose, alla ricerca continua di stimoli nuovi ed eccitanti.
In alcuni casi il viaggio è un modo per incrementare la nostra autostima nei confronti degli altri: la stima di sé cresce perché mostriamo agli altri che siamo stati capaci di superare prove e disagi, di affrontare l’ignoto.
Tanti possono essere i motivi per viaggiare, eccone riassunti alcuni:
- Ragioni psicologiche soggettive: rilassarsi, concentrarsi su se stessi, riposarsi;
- Ragioni interpersonali: conoscere nuove persone, trovare un partner, rafforzare legami di amicizia preesistenti;
- Motivazioni di “fuga”: abbandono di situazioni complesse da gestire, allontanamento da relazioni difficili o in crisi, fuga dal quotidiano
- Ragioni ambientali: vedere posti incontaminati, respirare aria pulita;
- Motivazioni esplorative: soddisfare il bisogno di nuove esperienze;
- Ragione di status: esibire le proprie possibilità economiche, fare le stesse esperienze del proprio gruppo sociale di riferimento;
E voi perchè partite?
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